Una spada, un diadema, una spilla.
Questi gli oggetti lasciati a Rosehan da Fuinuir, L'Uccisore delle
Tenebre. A che scopo? A cosa servirà mai la spada di Shanas e perché
proprio Rosehan deve averci a che fare? La ragazza è interdetta,
insicura, nonostante il suo carattere ribelle lasci trasparire il
contrario; soprattutto è preoccupata perché il mago, pur di
ottenere la sua attenzione, ha imprigionato i suoi genitori in un
luogo oscuro. I suoi genitori... Rosehan ancora ignora il fatto di
essere stata adottata, ignora il significato dello strano simbolo che
ha sul collo: Rosehan è completamente digiuna della storia della sua
vera famiglia e delle sue nobili origini. Lei è l'Eletta. L'Eletta
per cosa? Il percorso che intraprenderà svelerà questo e tanti
altri interrogativi.
Teresa Di Gaetano, scrittrice fantasy
della lunghissima saga de “La sabbia delle streghe” torna con
questo nuovo episodio “Rosehan e la spada di Shanas”
incuriosendo, divertendo e colpendo nel segno. Dalla scrittura
lineare e semplice, come piace a me, il romanzo di Rosehan scorre
veloce, quasi come se il percorso narrato non fosse così lungo e ben
dettagliato come invece la Di Gaetano riesce a sviluppare. Dotata di
una fervida immaginazione, degna di una vera autrice fantasy, la
scrittrice racconta la storia di una guerra, la strada impervia di un
percorso tedioso, il viaggio interiore di una ragazza adolescente
alle prese con il proprio carattere contrapposto alla dura realtà
della vita. Mediante l'intreccio complesso del fantasy, dotato però
di un linguaggio dall'immediata comprensione, l'autrice riesce a
parlare ai ragazzi, tentando di arginare tutti quegli ostacoli propri
di un'età difficoltosa come quella post puberale, aiutando i giovani
lettori a imparare a discernere, nelle varie situazioni, la realtà
dalla fantasia. Analizzando il testo, infatti, oltre il mero racconto
fantasioso che determina comunque una buona e originale storia
intessuta magistralmente dalla Di Gaetano, Rosehan narra la crescita
interiore di una ragazza, le sue paure, il suo poter e saper vedere
solo “il bianco e il nero” nelle situazioni, data l'età, e il
dover imparare a comprendere in chi riporre la sua fiducia. Rosehan e
la spada di Shanas, dunque, rappresenta non solo un capitolo
entusiasmante di una saga che rimanda molto a Terry Pratchett, ma
anche una sorta di manuale per l'adolescente bisognoso di conferme.
Parliamoci chiaro. Ogni ragazzo è convinto di avere problemi
insormontabili, così particolari da renderlo unico, così fermi da
farlo sentire “diverso” ma al contempo così chiari da
convincerlo di essere sempre nel giusto. Una giustizia retta, che non
vacilla, priva di sfumature o compromessi. La Di Gaetano dimostra al
lettore, con questo capitolo, che il tempo insegna, che le esperienze
donano conoscenza e aprono la mente consentendo la visione di
sfumature impensabili prima. Insomma, Rosehan è consigliatissimo a
un pubblico giovane, ma anche a uno più adulto, desideroso di
viaggiare con la mente, sognando scenari fantastici e vivendo
emozioni vivide e reali.
Grazie Federica per la bella recensione... Hai messo in evidenza punti davvero interessanti della storia... Grazie ancora!!! Domani posto il link di questa tua recensione nel blog ufficiale della saga...
RispondiEliminaContenta ti sia piaciuta ;)
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