Diplomazia. Jack ha vissuto una vita
all'ombra di questa parola e ci ha costruito un'intera esistenza
intorno, nella consapevolezza di riuscire nell'intento. Gli studi,
l'esperienza, un matrimonio lungo quindici anni. Tutto ha concorso
alla riuscita delle sue aspirazioni ed essere diventato Ambasciatore
degli Stati Uniti è un traguardo troppo ghiotto per essere
vanificato da un imprevisto. A meno che questo imprevisto non sia un
uomo imberbe, dallo spirito frizzante e battagliero, sagace e
irriverente quanto basta per fare di Jack creta da plasmare. E Lucas
incarnerà tutto questo, conducendo un gioco insolito, differente,
mettendo a nudo la parte oscura dello statunitense, quel lato che ha
sempre sopito e che, latente, lo ha condotto a mentire per anni, A
Maria, ai familiari, a sé stesso, perfino. L'amore, quello vero,
bussa quando meno lo si aspetti. E non si tratta di un tradimento
vero, forse, se decreta l'inizio di una nuova vita, appagante e
totalizzante come mai in precedenza.
Da poco approdata al genere cosiddetto
M/M, ho divorato il romanzo della Owens, apprezzandone l'erotismo mai
volgare e la sapiente cura nel dosare romanticismo e carnale istinto.
La storia, lo ammetto, sarebbe anche abbastanza scontata, se
trasposta in un generico romance classico, dove uomo e donna si
incontrano, si innamorano e tradiscono i rispettivi compagni pur di
vivere la passione dirompente. Il discorso di fondo, però, è
completamente differente nel momento in cui subentrano canoni
differenti dall'usuale. Se la società può anche, forse, chiudere
gli occhi davanti a un tradimento, apostrofando l'evento come
“possibile”, quando le parti sono di sesso opposto no. Quando a
innamorarsi sono due uomini, per lo più facenti parte di una
gerarchia tutt'altro che semplice come quella politica
internazionale, le implicazioni morali cambiano, a anche di molto.
Sulla carta si è portati tranquillamente ad accettare, sempre
coscienti del fatto che si sta leggendo una storia, si sta vivendo
qualcosa di estremamente irreale. Ma quando la situazione diventa
dannatamente concreta, come quella che si trova ad affrontare Jack
alle prese con le sue pulsioni differenti, sbagliate forse perché
vissuto in un mondo che questo gli ha insegnato, le implicazioni
sociali sono imprevedibili. Cosa accadrebbe se due uomini rivelassero
la propria omosessualità in un contesto dove anche lo sguardo di un
subalterno può diventare minaccioso? Perderebbero il lavoro, gli
affetti, la stima altrui. Dovrebbero migrare, cambiare radicalmente
stile di vita e mentalità. A questo pensa Jack, prima ancora di
comprendere i propri sentimenti verso l'inglese. Prima ancora di
averlo baciato, per giunta. Perché l'omosessualità va oltre il
semplice concetto di pulsione, amore, passione. L'omosessualità
decreta chi tu sia in ogni momento della vita futura. Credo che non
sia stato reso al massimo il conflitto interno di Jack, in questo
romanzo, né la costernazione effettiva che avrebbero provato taluni
amici nell'apprendere della sua omosessualità. Inoltre il fatto che
la segretaria personale dell'ambasciatore, per quanto di ampie
vedute, capisca fin dal primo incontro, che il suo superiore potrebbe
provare attrazione verso un collega appare artificioso perché privo
di spiegazioni logiche che, seppur scarne, avrebbero potuto
giustificare meglio il suo comportamento. Cariche e passionali le
scene erotiche, decisamente coinvolgenti e molto ben descritte.
Eccitanti, mai però volgari, le scene di erotismo mostrano e
solleticano al punto giusto, senza mai strafare e lasciando
quell'acquolina in bocca che tacitamente si richiede a un romanzo del
genere. Complessivamente il mio giudizio è molto positivo e quattro
stellette ipotetiche la Zahra se le merita tutte.
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