mercoledì 10 dicembre 2014

Diplomazia di Zahra Owens


Diplomazia
Diplomazia. Jack ha vissuto una vita all'ombra di questa parola e ci ha costruito un'intera esistenza intorno, nella consapevolezza di riuscire nell'intento. Gli studi, l'esperienza, un matrimonio lungo quindici anni. Tutto ha concorso alla riuscita delle sue aspirazioni ed essere diventato Ambasciatore degli Stati Uniti è un traguardo troppo ghiotto per essere vanificato da un imprevisto. A meno che questo imprevisto non sia un uomo imberbe, dallo spirito frizzante e battagliero, sagace e irriverente quanto basta per fare di Jack creta da plasmare. E Lucas incarnerà tutto questo, conducendo un gioco insolito, differente, mettendo a nudo la parte oscura dello statunitense, quel lato che ha sempre sopito e che, latente, lo ha condotto a mentire per anni, A Maria, ai familiari, a sé stesso, perfino. L'amore, quello vero, bussa quando meno lo si aspetti. E non si tratta di un tradimento vero, forse, se decreta l'inizio di una nuova vita, appagante e totalizzante come mai in precedenza.

Da poco approdata al genere cosiddetto M/M, ho divorato il romanzo della Owens, apprezzandone l'erotismo mai volgare e la sapiente cura nel dosare romanticismo e carnale istinto. La storia, lo ammetto, sarebbe anche abbastanza scontata, se trasposta in un generico romance classico, dove uomo e donna si incontrano, si innamorano e tradiscono i rispettivi compagni pur di vivere la passione dirompente. Il discorso di fondo, però, è completamente differente nel momento in cui subentrano canoni differenti dall'usuale. Se la società può anche, forse, chiudere gli occhi davanti a un tradimento, apostrofando l'evento come “possibile”, quando le parti sono di sesso opposto no. Quando a innamorarsi sono due uomini, per lo più facenti parte di una gerarchia tutt'altro che semplice come quella politica internazionale, le implicazioni morali cambiano, a anche di molto. Sulla carta si è portati tranquillamente ad accettare, sempre coscienti del fatto che si sta leggendo una storia, si sta vivendo qualcosa di estremamente irreale. Ma quando la situazione diventa dannatamente concreta, come quella che si trova ad affrontare Jack alle prese con le sue pulsioni differenti, sbagliate forse perché vissuto in un mondo che questo gli ha insegnato, le implicazioni sociali sono imprevedibili. Cosa accadrebbe se due uomini rivelassero la propria omosessualità in un contesto dove anche lo sguardo di un subalterno può diventare minaccioso? Perderebbero il lavoro, gli affetti, la stima altrui. Dovrebbero migrare, cambiare radicalmente stile di vita e mentalità. A questo pensa Jack, prima ancora di comprendere i propri sentimenti verso l'inglese. Prima ancora di averlo baciato, per giunta. Perché l'omosessualità va oltre il semplice concetto di pulsione, amore, passione. L'omosessualità decreta chi tu sia in ogni momento della vita futura. Credo che non sia stato reso al massimo il conflitto interno di Jack, in questo romanzo, né la costernazione effettiva che avrebbero provato taluni amici nell'apprendere della sua omosessualità. Inoltre il fatto che la segretaria personale dell'ambasciatore, per quanto di ampie vedute, capisca fin dal primo incontro, che il suo superiore potrebbe provare attrazione verso un collega appare artificioso perché privo di spiegazioni logiche che, seppur scarne, avrebbero potuto giustificare meglio il suo comportamento. Cariche e passionali le scene erotiche, decisamente coinvolgenti e molto ben descritte. Eccitanti, mai però volgari, le scene di erotismo mostrano e solleticano al punto giusto, senza mai strafare e lasciando quell'acquolina in bocca che tacitamente si richiede a un romanzo del genere. Complessivamente il mio giudizio è molto positivo e quattro stellette ipotetiche la Zahra se le merita tutte.

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