Antarica è un regno lontano, un regno
incantato. Il regno delle fiabe con le quali tutti noi siamo
cresciuti e il regno che vorremmo i nostri figli leggessero e
conoscessero. Perché? Perché mediante Antarica è possibile
conoscere la psiche umana, la stessa che ci è stato insegnato a
indagare per conoscere la morale e il giusto comportamento per vivere
nel mondo reale. Come nelle favole, spesso cattive e saggiamente
spietate, dei fratelli Ghrimm, Antarica e le sue leggende emozionano,
avvincono, fanno spalancare la bocca, oltre ad aprire la mente,
fornendo la maniera adatta a comprendere il bene e male in ogni sua
sfaccettatura. Cinque fiabe, quelle scritte dal Daz, pseudonimo di
un autore a molti ancora sconosciuto, autoconclusive ma intrecciate
l'un l'altra da piccoli particolari evocanti la precedente. Una trama
ben studiata, e splendidamente intessuta, rende le leggende di
Antarica favole capaci di evocare un mondo intero, proprio di un
regno lontano che quasi si vorrebbe aver la possibilità di
conoscere. La regina Isadora, talmente bella da rimanere accecata
dalla propria vanità, apre la strada alla conoscenza, introducendo
il piccolo o grande lettore in un regno incantato ben lungi
dall'essere il fatato bosco delle fate. Densa di magia e mistero,
Antarica narra le vicende di un soldato affetto da una grave
codardia, desideroso solo di poter essere più coraggioso e narra di
un re, Re Quinto, destinato a indicare la strada dei desideri a
chiunque entri in possesso delle sue facoltà elettive, tramutate in
una bellissima e stranissima bussola incantata. Ma vi è anche il
cantastorie vestito di fieno e il pesce dei desideri, a far da
cornice alle leggende del regno creato dal Daz. Storie di Antarica,
riprendendo lo stile antico di fiaba, con lo stesso intento di voler
insegnare una morale forse troppo spesso perduta, in epoca moderna,
soppiantata dai beni di lusso quali televisione e videogiochi,
propone al genitore lo strumento adatto a indicare al proprio figlio
la giusta via da percorrere. La stessa via, d'altronde, che al
genitore stesso fu mostrata dal suo predecessore, andando a ritroso
fino alla notte dei tempi. Se è vero che la globalizzazione rende il
mondo tecnologico privo di valori forti, è pur vero che i bambini
necessitano di essere istruiti sempre e comunque nelle stesse maniere
che hanno reso la società odierna mondo sul quale camminano persone
ancora desiderose del bene per il prossimo. Senza un'adeguata
istruzione ed educazione, difficilmente le nuove generazioni saranno
in grado di discernere il giusto dallo sbagliato. Da che mondo è
mondo, le favole hanno sempre assolto al proprio dovere di primo
insegnante mediante la morale insita in ogni propria storia ed è
bellissimo che nell'epoca moderna un ragazzo tenti di riproporre lo
stesso insegnamento mediante un linguaggio in grado di giungere al
cuore del piccolo lettore con semplicità ma rigore. Ho immaginato di
leggere Storie di Antarica a mio figlio, un giorno, prima di vedergli
chiudere gli occhi dopo una giornata di faticosi ed estenuanti
giochi, e mi è spuntato un sorriso. Perché credo che lo farò. E
sono tornata bambina, ripensando alla storia di Giacomino e il
fagiolo magico, ripensando alla Bella Addormentata, quasi invidiando
il Daz per la bravura che ha dimostrato a inventare un intreccio
così ben fatto di fiabe dense di significato. Non è semplice
parlare ai bambini, ma l'autore lo fa con una semplicità che lascia
sgomenti. A chiunque sia genitore, consiglio di acquistare Storie di
Antarica, leggerne il contenuto e poi iniziare un percorso di intima
lettura con il proprio figlio la sera prima di farlo dormire. Per
insegnare con amore, condividendo, mediante la lettura, un momento
che il bambino difficilmente dimenticherà durante la sua vita. Anzi,
che forse getterà le basi per una tradizione perduta e che invece
farebbe davvero bene a chiunque.
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