Quante volte è capitato di imbattersi
in una storia d'amore che poi, in fondo, amore non era? Illusi,
incaponendosi in un'idea di rapporto ben lungi dall'essere reale, gli
amanti convivono storie, sovente, prive di abbrivio per un futuro
duraturo. Tali storie posso durare anni, prima di rivelarsi per ciò
che sono, ovvero castelli di sabbia pronti a sgretolarsi al primo
schizzo di un'onda impetuosa o al semplice tocco lieve di un bimbo in
procinto di aggiungere ulteriore terra al suo lavoro. Nonostante non
voglia arrendersi alla dura realtà che la sua mente tenta in ogni
modo di suggerirle, Lisa persiste nell'arenarsi in un rapporto che
non la soddisfa e che, in fondo, non vuole. Pur di vedere i suoi
sogni realizzati la donna, infatti, accetta amplessi complicati e
lontani dalla sua idea di amore. Il tutto solo per continuare a
coltivare la speranza di un matrimonio agognato. Ma a quale costo? E
il nuovo lavoro in che maniera inciderà nel rapporto con Gianni? E
se ne rivelasse le effettive falle che, inconsciamente, lei ha già
subodorato? Macrina Mirti torna con un nuovo racconto erotico, questa
volta dalle tinte romance più marcate. Una storia intensa, seppur
breve, che guida il lettore in una storia reale abbastanza da farlo
riflettere circa il suo passato. Tutti quanti, tranne rari casi,
hanno alle spalle storie di amori complicati, errati, forti solo
della convinzione nata, inizialmente, di dare una svolta alla propria
esistenza tramite la classica “volta buona”. E il risveglio dal
sogno, sovente, è talmente duro da accettare che si sarebbe disposti
addirittura a soprassedere a certi comportamenti non condivisi,
odiati, anche. Tutto per tentare di “sistemarsi”. Tutto per non
rimanere soli, continuando a incedere in una vita in cui la parola
solitudine fa più male dell'amore stesso. Ma ancor più
difficoltoso, forse, è tentare di risollevarsi, affrontando l'ignoto
gettandosi in un sentimento nuovo, con il terrore di incappare,
nuovamente, in un'errore. Terribilmente reale, “Finiamola qui” si
legge in un fiato, e non per la sua brevità, ma per il ritmo che
Macrina ha saputo conferire alle parole, alle frasi, ai periodi.
Tutti, in questa novella, concerta per creare una gustosa parentesi,
che sia serale o pomeridiana, dall'erotismo fine, pennellato con una
cura e una grazia da rimanerne deliziati. Non è semplice costruire
storie in cui perdersi è semplice, ma Macrina lo fa, e con
indiscusso talento. “Finiamola qui” non è un racconto gettato
lì, condito con qualche episodio piccante tanto per rispettare un
genere ricercato, quanto una vera storia, probabile, in cui
l'erotismo abbraccia momenti di intenso sentimento. I personaggi non
sono descritti in maniera maniacale, come sovente avviene nei
racconti, ma vengono dipinti via via, con lo scorrere delle pagine,
introducendoli al lettore con una delicatezza tale da renderli reali
pur non soffermandosi sui loro lineamenti. Si evince, ad esempio, il
rapporto astioso, ma caratterizzato dall'affetto, che la protagonista
ha con la sua amica Marianna. Si capisce come Giorgio, per quanto non
sia un personaggio positivo, rimanga umano, colpevole di non amare,
ma non di illudere fino in fondo. Si capisce la fragilità emotiva di
Lisa, la sua inclinazione a voler essere protetta nonostante tutto di
lei gridi all'indipendenza. E si comprende il dolore latente di
Cristiano, per il suo passato, nonostante le vicissitudini inerenti
siano solo accennate. Insomma, Macrina convince di nuovo e, forse,
ancora più di prima. Mi sento di consigliare fortemente, alle amanti
del romance un poco spinto, questa novella. Per come è scritta e per
cosa voglia trasmettere, riuscendoci al limite della perfezione.
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