L'amore coglie Matt impreparato,
nonostante lo spinga a rivelare una parte del suo carattere così
repentinamente da farlo dubitare addirittura del suo futuro. Mai
aveva preso in considerazione la prospettiva di creare una propria
famiglia, mandare al diavolo la sua imperitura carriera di
accattivante gigolò assieme al suo collega e amico David donando il
proprio cuore a una donna speciale. Ma, nel momento in cui vede per
la prima volta Rebecca ogni sfaccettatura della sua vita passata
perde di valore, intensità e i contorni dei ricordi vengono
offuscati dalla bellezza e dalla dolcezza della donna. Il loro
incontro avviene in maniera strana, totalmente inusuale, mettendo
subito i due nella condizione ideale di provare una passione potente
e impensata. Ma ben presto Matt e Rebecca comprendono quanto sia
impossibile vivere il loro amore alla luce del giorno. Lei, assediata e oppressa da una
sorella dalle forti turbe psichiche, possessiva in maniera totale e
allucinante, e preda di un egoismo che raggiunge soglie di
inimmaginabile cattiveria. Lui, preda della sua impulsività che lo rende
incapace di attendere, comprendere, amare come dichiara di voler e
saper fare. Questa volta la Fabiola D'Amico ci introduce nelle trame
fitte di un thriller mozzafiato, carico di erotismo e note di ironia
insospettabili, nonostante qualche avvisaglia lei stessa l'avesse
lanciata nella stesura di “Una giornata da favola”. Fin dalle
prime pagine si viene proiettati nei meandri di una narrazione
avvincente, per le vie di Miami, fianco a fianco con la squadra Swat
intenta a sgominare una banda di narcotrafficanti aiutati nei loro
traffici da una talpa all'interno della squadra stessa. Insomma, i
presupposti appaiono succosi fin dalle prime battute e la D'Amico non
sembra più una scrittrice italiana, ma addentrata nella filosofia
americana del genere, quasi stesse ideando la trama di una serie
televisiva poliziesca di grido. Non esagerando mai, descrive in
maniera minuziosa scene verosimili, addentrandosi nella psicologia
dei personaggi permettendo al lettore di immedesimarsi nel migliore
dei modi. La lettura risulta, quindi, avvincente da subito. In meno
di un'ora si giunge a metà romanzo rendendosi conto di avere avuto
la percezione di avere appena iniziato. Come detto in passato, la
D'Amico, nonostante la sua ritrosia e timidezza con cui si schernisce
nel definirsi scrittrice, peccando di eccessiva umiltà, fornisce le
prove di essere degna di tale appellativo, dotata di un talento
naturale nella scrittura e nella narrazione delle sue storie. La
maniera in cui espone le scene erotiche non infastidisce mai,
accattivandosi, invece, l'approvazione del lettore che appare, via
via, più convinto di aver fatto la scelta giusta. Non riesco a
comprendere, a volte, determinate dinamiche che creano dislivelli
tali da rendere più famoso un autore piuttosto che un altro quando,
a una semplice obiettività, apparirebbe chiara la differenza
sostanziale tra i mediocri e i meritevoli. Inutile dire che la
D'Amico entra a far parte, di diritto, nella fazione dei meritevoli.
Non solo per la storia che, fino alle ultime battute, regala colpi di
scena intelligenti e per nulla “gigioni”, anzi anche molto
azzardati e audaci, ma per la sapienza che l'autrice dimostra nel
saper narrare tali scene, non risultando mai noiosa, avvincendo,
invece. Per questo motivo mi sento in dovere di consigliare la
lettura di questo romanzo. Per godere di una buona storia, per
saggiare la bravura della D'Amico nel sapersi addentrare, con
talento, in nuovi filoni letterari fino a questo momento non sondati
e per comprendere, una volta per tutte, la realtà sulla fucina di
autori italiani: di bravi ce ne sono e se solo fossero pubblicizzati
come meriterebbero, lo saprebbero in molti.
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