lunedì 24 marzo 2014

Week end tra amici, film di Stefano Simone

WEEKEND TRA AMICI


Un fine settimana tra amici, due giorni da trascorrere, di rito, insieme alle vecchie conoscenze con cui si è cresciuti. Rivangando ricordi, condividendo una passione che accomuna quelle menti che, in gioventù, si unirono per alchimia o, forse, soltanto per circostanze fortuite. Gianni, Stefano, Fabrizio e Marco si ritrovano, quindi, in un casolare fuori città, isolati, per assistere alla proiezione televisiva del quadrangolare di calcio che coinvolge le loro squadre del cuore. In un crescendo di dissidi, ben presto, ciò che apparirà chiaro e cristallino sarà la totale mancanza di interesse per il pretesto iniziale, il calcio, in favore, invece, di uno scontro sistematico tra personalità distanti, differenti e in competizione fra loro. Dando ampio margine e spazio ad alterchi sistematici, la situazione andrà degenerando, rovinando pericolosamente verso situazioni fin troppo reali e moderne. Un “Weekend tra amici” narra, in effetti, proprio dell'aspetto sociale che ben contraddistingue il mondo odierno, ovvero l'ipocrisia e la voglia imperitura di mantenere una facciata distante dalla realtà, dipingendo la propria vita agli altri in maniera tale da suscitare pietà per non si sa bene quale scopo. Forse per dimostrare una fragilità che, in realtà, non si possiede davvero al solo fine di essere compatiti e protetti, come una mamma amorevole farebbe con il proprio figlio. Una denuncia, questa, atta a dimostrare quanta poca maturità caratterizzi l'animo umano moderno. Sovente si ascoltano notizie ai telegiornali riportanti fatti di cronaca allucinanti, intrisi di una violenza difficile da comprendere, ma propria dell'essere umano. E nel lungometraggio di Stefano Simone è facile carpire le motivazioni che, solitamente, spingono verso il sangue e la violenza. Non si parla mai di come le amicizie nascano, ma molte volte sono eventi distanti e improvvisi a unire delle persone nettamente distanti tra loro per personalità e stile di vita. Nel film presentato da Stefano Simone, infatti, gli amici non sono altro che persone totalmente differenti per carattere e status sociale, uniti da una gioventù lontana che non ha forgiato la loro personalità, bensì solamente creato le basi affinché sfociasse nel carattere di latente insofferenza ed egoismo che si evince nel presente. E sovente, bisogno dire, accade proprio così. Quante persone hanno tra le proprie amicizie individui che mal sopportano, ma che dichiarano di tenere in considerazione come fossero fratelli solo per convenzione sociale e abitudine temporale? Moltissime, anzi quasi tutte. Ma “Week end tra amici” non è soltanto questo. È denuncia verso la violenza immotivata, verso l'indifferenza che molti dimostrano ai problemi altrui, verso discussioni sterili che troppo spesso sfociano in alterchi esagerati in grado, addirittura, di causare gravi danni al prossimo, se non proprio la morte. Stefano Simone, e lo sceneggiatore Francesco Massaccesi, hanno voluto denunciare la scarsa considerazione della vita altrui per lasciar ampio spazio alla ragione del proprio essere. I frequenti omicidi di cui sono colmi i notiziari, d'altronde, non riescono a sfatare questo mito che, anzi, cresce di giorno in giorno. Il calcio, così come altre motivazioni inutili, non sono altro che un espediente per esprimere una violenza repressa e insita nell'animo di molti, bisognosi forse soltanto di un ascolto perduto nel tempo. La suspence cresce, da metà film, per esplodere in un susseguirsi di colpi di scena che, effettivamente, appaiono totalmente inaspettati e spiazzanti. Il regista è molto bravo, mediante le inquadrature, supportate dalle musiche di Auriemma, a creare il clima di tensione necessario al thriller cui ha dato vita, nonostante la recitazione degli attori, molto spesso al di sotto dell'ambizioso progetto che invece è stato portato avanti grazie a una buona sceneggiature e a delle ottime riprese. Forse la ripetizione di alcune scene, durante i momenti morti, crea qualche sorriso di troppo, nello spettatore, ma nel complesso il lungometraggio di Stefano Simone lascia il segno, decretando come, anche in ambito cinematografico, l'Italia abbia ottime risorse non sfruttate nel migliore dei modi. Perché un “Week end tra amici” risente del basso budget a disposizione, purtroppo, pur dimostrando una bravura in grado di superare tale ostacolo. Ci si chiede come mai si prediliga la proiezione di film stranieri favorendo l'esterofilia anche in tale ambito, piuttosto che supportare giovani registi con la stoffa adatta a raggiungere livelli molto più alti dai quali son costretti a partire. Stefano Simone di gavetta ne sta facendo, e ne ha fatta. Nato a Manfredonia nell '86, esordisce alla regia con il cortometraggio “Il delitto di classe” nel 1999, cui seguiranno numerosi altri progetti simili, principalmente orientati verso un contesto horror che, ahimé, poco paga nel nostro paese. Successivamente decide di rendere la sua passione un vero e proprio lavoro, iscrivendosi all'istituto Fellini di Torino, città in cui si trasferisce proprio grazie a questo progetto, conseguendo il diploma di “Operatore della comunicazione visiva”. Da lì in poi la strada comincia a essere in continua salita. Dai cortometraggi passa ai film per il cinema e grande distribuzione, esordendo con “Una vita nel mistero” nel 2010, cui seguirà il lungometraggio “Unfacebook” tratto da un racconto inedito di Gordiano Lupi “Il prete”. “Week end tra amici” è il suo ultimo lavoro, ma è certo che il regista non ha minimamente intenzione di dormire sugli allori, proseguendo in un lavoro instancabile e certosino atto a esprimere in toto il suo talento fin troppo represso dalle dinamiche di falsa meritocrazia che caratterizzano l'Italia, troppo incentrata a dar merito a persone fin troppo spesso sopravvalutate dai media. Distribuito da Running tv International, presto in TV, VOD e in home video, “Week end tra amici” è il lavoro di un ragazzo colmo di talento che scalpita per uscire dall'underground. E secondo me, con la tenacia che dimostra e l'indiscusso talento, ce la farà!  

Regia: Stefano Simone. Scritto da: Francesco Massaccesi. Editing & Colour correction: Stefano Simone. Musiche: Luca Auriemma. Arredamento: Dino D’Andrea. Effetti Cg: Andrea Ricca. Interpreti: Matteo Perillo, Michele Bottalico, Filippo Totaro, Peppe Sfera, Tonino Potito, Nicla Loconsole, Michela Mastroluca, Raffaella Piemontese, Adolfo Renato, Tecla Mione. Origine: Italia. Anno: 2013. Durata: 62’.

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