Lisa ama follemente Damiano, fotografo
famoso a cui deve la sua carriera nel mondo della moda e il futuro
conseguente, una volta dismessi i panni di avvenente modella. Lo ama
alla follia, senza pensare neanche per un secondo a chi sia realmente
il suo amico. Già, perché, nonostante abbia di lui una precisa idea
in qualità di uomo, Lisa non sembra rendersi conto obiettivamente di
chi abbia davanti. Profondamente convinta che il fotografo ricambi in
pieno il sentimento coltivato nel tempo, forte e impetuoso, decide di
ignorare volutamente le insistenti avance dell'uomo più facoltoso
della città, Andrea Ruffini, il quale cerca in ogni maniera il
particolare adatto a carpirne il cuore. Mariangela Camocardi
introduce, così, una romantica e appassionante storia d'amore. Un
racconto lungo, edito dalla Delos Digital, che risalta tutta la
maestria delle regine romance degli ultimi tempi. Con uno stile
consolidato, proprio di quelle scrittrici avvezze a navigare tra le
sinuose onde di un mare intriso di macchie di petrolio, data la
fortissima competizione che ho potuto constatare, la Camocardi
traccia la trama solida di una vera storia romantica, dal tipico
gusto femminile che ha, nel tempo, avvinto milioni di donne lettrici.
“Un angelo per me” paga, forse, la brevità della collana
“Passioni romantiche” reclamando un più ampio respiro per dar
modo a ogni personaggio di esprimere il proprio carattere nella sua
interezza, ma non delude. Al contrario, affascina e stimola a volerne
di più. Non a caso si sta parlando di una scrittrice che ha firmato
oltre quaranta opere, tra romanzi e racconti. Qualcosa vorrà pur
dire, no? Si, a mio avviso significa che la classe e il talento sono
talmente consolidati che la Camocardi riuscirebbe a esprimere
sentimenti ed emozioni anche solo mediante due parole accostate.
Nonostante la brevità del racconto, infatti, si possono evincere le
diverse sfaccettature proprie di alcuni animi, primo fra tutti quello
facente capo al detto “all'amor non si comanda”. Quante volte il
corpo, in una storia d'amore, agisce impulsivamente, preda di un
sentimento che il cuore ancora stenta a riconoscere? Lisa non si
rende conto di aver compiuto la sua scelta, nel mentre di
assecondarla, perché convinta fermamente delle proprie idee.
Convinta, forse ancor di più, dell'idea precisa che ha del suo
futuro e di cosa debba comprendere. Complice la paura di un salto nel
vuoto, forse per latente insicurezza dovuta allo sfiorire degli anni,
Lisa non vuole cedere alle lusinghe del facoltoso Ruffini perché
fermamente persuasa di essere solo la meta di un'ennesima sfida
dell'uomo. La scusante primaria che spinge la donna a rifiutare le
avances di Andrea è quella di non voler finire nel vasto harem che,
nel tempo, è andato costituendosi nella vita dell'uomo, come se
accettando le sue lusinghe cedesse a una debolezza che la renderebbe
ridicola e fragile. L'insicurezza la spinge a volere qualcosa di
mediocre, di infinitamente inferiore, ignorando volutamente gli
indizi che la vita le offre su un piatto d'argento, negando anche
l'evidenza dell'infima bassezza di cui si macchia Damiano ai suoi
occhi. Persino il pensiero di una gravidanza non riesce a dissuaderla
da ciò che la mente ha costruito come nido confortevole per l'idea
d'amore che ha. Sarà soltanto la perdita del suo mondo, l'effettivo
declassamento formale del suo ego che spingerà la donna a fare i
conti con la propria personalità e, soprattutto, con la dura realtà
che si è sempre rifiutata di valutare. E il concetto spinge a
riflettere ogni donna. Cosa, infatti, si è disposte a ignorare pur
di essere accettate dal prossimo? Cosa determina lo scattare della
propria volontà davanti a un evidente sopruso? E cosa deve fare un
benedetto uomo, animato da un sincero amore, per farsi notare? La
donna, nonostante la voglia di abbattere i cliché imposti dalla
modernità, ha un costante bisogno di essere rassicurata. Ma
soprattutto ha la perenne necessità di sentirsi bella e appagata,
con la segreta convinzione di essere la possibile meta sessuale e
intima di chiunque lei voglia. Non è forse questo ciò che anima un
amore non corrisposto? L'incaponirsi in una relazione sbagliata non è
forse dettata dalla forte convinzione che nasce nel cuore di poter
essere “quella” donna? Forse è proprio per questo che tali
racconti, come “Un angelo per me”, colpiscono e ancora continuano
a far sognare milioni di donne, checché ne dicano taluni editori o
benpensanti. La donna ha bisogno di sentirsi dire di valere. E ha
bisogno di credere, costantemente, che un uomo che sappia amarla e
proteggerla esiste. Un uomo spinto unicamente da un sentimento puro,
non atto a soverchiare, bensì ad abbracciare pregi e difetti che
esaltano le qualità di cui ogni individuo è padrone. La Camocardi
mi ha fatta sognare, quindi non mi rimane che consigliarne la
lettura...
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