lunedì 17 marzo 2014

Cercando di te di Sabina Di Gangi

Cercando di te



Philip è un uomo dal fascino irresistibile, considerato un bello e dannato dal genere femminile. Vive ovunque ne abbia voglia, seguendo gli affari di famiglia, assecondando i propri istinti e le proprie fantasie. Forte della consapevolezza del suo charme, è perennemente attorniato da stuoli di belle donne, pronte a farsi conquistare dai suoi occhi magnetici, di un verde infinito, e dai suoi capelli scuri e riccioluti. Il corpo prestante, un fare pressoché arrogante, saccente, ma terribilmente sensuale, non ha donna che non gli resista. Tranne una sola. Ma non può e non vuole cedere al ricordo, Philip, e per questo continua, imperterrito a cercare proprio quella donna, le sue sinuose curve, i suoi occhi, ogni minimo dettaglio del suo animo in ognuna delle sue conquiste, sognando, di notte, fuochi ardenti devastargli l'anima, osservando l'amore non corrisposto dell'unica ninfa in grado di soggiogarlo e farlo suo. Con la sola potenza del ricordo. La sua vita, lontana dalla madre e dalla terra natia, scorre da dieci anni nella continua e perenne ricerca del suo primo e unico amore, tentando di ricreare, come uno scultore, gli stessi suoi tratti nei lineamenti altrui, tuttavia senza riuscirci mai come invece sarebbe suo desiderio. Philip è ignaro che il destino ha in serbo, per lui, un ritorno inaspettato a casa, da sua madre morente, tra le braccia di chi non osa neanche più sperare in un suo ritorno. L'orgoglio, il fraintendimento e l'omertà hanno giocato, per dieci lunghissimi anni, con la vita e il destino di due persone affini, legate indissolubilmente a doppio filo l'uno all'altra, senza saperlo, senza neanche sospettarlo. “Cercando di te” è un romance classico, scritto dalla talentuosa penna di Sabina Di Gangi, autrice emergente dalle indubbie doti narrative e stilistiche. Presentandoci il cliché romance del bello e impossibile, neanche poi tanto dal momento che, come un Dylan Dog moderno, Philip è perversamente incline al fascino femminile, la Di Gangi sogna e fa sognare con una storia romantica, priva di volgarità ma dai connotati, talvolta, erotici e sensuali che non guastano minimamente la narrazione. Personaggi ben delineati, alle volte un poco stucchevoli, Philip e Nicole si presentano, fin dalle prime battute, due esseri destinati a stare insieme, contro il loro stesso orgoglio, complice forse l'inadeguatezza di loro stessi nel maturare la decisione di crescere e di affrontare i propri sentimenti. Celandosi dietro alla trincea degli anni e della distanza, grazie anche all'omertà inspiegabile della madre di lui, i due rincorrono il sogno di potersi abbracciare, un sogno adolescenziale mai davvero saziato, ma aleatorio come il classico elefante nella stanza. Devo essere sincera, io ho odiato in maniera viscerale la ritrosia di Philip, il suo essere viscidamente, quasi, perso nel ricordo del suo amore, insicuro, seppur non ne dia sentore alle sue conquiste, costretto, per questo senso di inferiorità, a ricorrere a stratagemmi vili, talvolta discutibili pur di vivere, come una sorta di serial killer, il suo sogno d'amore. Ben altra impressione mi ha fatto Nicole, forse perché donna e, per questo, più incline a un sentimento di attesa e sogno. Nonostante l'apparente fragilità, infatti, sarà proprio Nicole a dar prova di una ferrea fibra morale, colei la quale si scaglierà, rabbiosamente, contro il suo amato facendogli intuire e comprendere quanto la sua vigliaccheria abbia minato la salute di sua madre, abbandonata a sé stessa nella grande casa di famiglia. Zia Gertrude è antipatica, inappropriata e vile nella maniera più ampia del termine, risultando davvero odiosa al lettore e agli altri personaggi, persino a suo marito, dal carattere decisamente più mite. La maestria della Di Gangi risiede proprio, aldilà di una trama un po' scontata, nell'aver creato e modellato personaggi dai caratteri ben delineati, capaci di enfatizzare pregi e difetti dell'essere umano e, per questo, di gettare il lettore in un'empatia tale da farlo patteggiare per questo o quello. Non conoscevo l'autrice, eppure ne sono rimasta piacevolmente sorpresa proprio per la maestria che ha utilizzato nel tessere personaggi così vividi e forti, per avermi fatta emozionare, talvolta positivamente, talvolta in maniera contraria, regalandomi ore degne di essere trascorse nella lettura di una buona e valida storia d'amore. Un amore che non vorrei assolutamente per me, lungi dall'essere proprio del canone onirico sul quale ruota l'essenza stessa del romance, ma proprio per questo particolare e interessante. Nonostante il cliché, infatti, Philip è un personaggio inusuale, lontano dal bello dei romanzi harmony, molto più terreno e reale di quanto tutte le donne possano desiderare. Consigliato vivamente, “Cercando di te” è senza ombra di dubbio un romanzo da leggere e tenere.

2 commenti:

  1. Come non posso ringraziare affettuosamente Federica, che ha colto in ogni piccolo particolare l'essenza del mio romanzo... Grazie Federica... di vero cuore e complimenti!!

    RispondiElimina
  2. Sono contenta se sono riuscita a cogliere ciò che volevi trasmettere... Grazie a te ;)

    RispondiElimina