Non posso dire di essere delusa...
Contrariata, però, indubbiamente. Solitamente non commento mai i
libri che mi hanno lasciata interdetta, ma questo è un caso
particolare. “Il Ladro” è un racconto strano, particolare, a suo
modo unico.
Strano, perché le scene si susseguono
con un ritmo che non si riesce a definire incalzante o stimolante.
Ogni situazione sembra a sé stante, come tante piccole storie auto
conclusive messe insieme con gli stessi protagonisti a far da
denominatore comune. Non vi è una vera traccia comune e l'oggetto
del contendere, ciò che porta al titolo, è talmente portato
all'estremo, per essere celato al lettore fino all'ultimo capitolo,
che quasi perde di valore davanti alle scene descritte. Insomma non
si riesce a entrare in empatia con i personaggi, nonostante ogni
capitolo parli un linguaggio carico si sensualità, meritevole di
essere letto e goduto.
Particolare, perché l'autrice, già
dalla propria descrizione, lascia a intendere interessi differenti
dalla moltitudine della società comune. Assistiamo a giochi estremi,
per alcuni versi perversi, che stuzzicano delle vibrazioni forse
sconosciute fino al momento in cui vengono provate. Feticismo,
collezionismo inteso in senso sessuale, il legame profondo con la
natura, proprio di una cultura pagana quasi sconosciuta ai più, e
piacere estremo, ricercato in ogni modo possibile, senza ostacoli o
preconcetti.
Unico. Non avevo mai letto nulla di
simile, fino a ora, quindi non posso che essere soddisfatta dalla
lettura. L'eccitazione nasce sottile, a ogni parola, e cresce con la
fantasia sfrenata dell'autrice che conduce, mano nella mano, il
lettore nei meandri di un universo nuovo, differente, esaltante.
Perché, allora, sono rimasta contrariata, tanto da essere combattuta
all'idea di parlare di questo racconto? Per gli errori che ho
riscontrato nella lettura. Ci sono refusi che innervosiscono. La
stessa discontinuità delle scene, seppur descritte in maniera
seducente singolarmente, rende la lettura difficoltosa, ostica in
alcuni punti. In alcuni punti non si riesce a capire se si sia alle
prese con un flash back o se, invece, la storia stia continuando nel
futuro. A differenza dei libri o dei racconti che ho abbandonato e di
cui non ho parlato, per motivazioni simili, è il fatto che i refusi,
per quanto presenti, non sono invalidanti; in più le scene erotiche
descritte sono narrate in maniera talmente magistrale, da poter
soprassedere alla discontinuità spazio temporale che si riscontra,
tra un capitolo e l'altro. E poi il finale a sorpresa merita,
assolutamente, la lettura di questo “Il Ladro”. Oh beh, io
aspetto i vostri commenti e faccio i miei complimenti all'autrice per
l'audacia; inoltre ho visto che è anche uscito un romance che
acquisterò in giornata! Vi lascio il link, come sempre,
all'acquisto: e non fate i “purciari” che un cappuccino costa
alla stessa maniera, in aeroporto!
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