domenica 9 febbraio 2014

La Sala delle Punizioni di Letizia Draghi


La sala delle punizioni: 2 (Senza sfumature)


Daniele Martini appare come un fulmine a ciel sereno, nella vita di Alessia Delfini, eppure sembra diventare, in un momento, il suo universo. Un universo ricco, bellissimo e tremendamente sexy. Possibile che un uomo del genere abbia, nel suo animo, ciò che nella società odierna viene definita “perversione”? Alessia non se ne capacita. E sulle prime, devo dire la verità, neanche il lettore. In poche righe, però, si evince una sensualità del protagonista talmente carica da annientare ogni remora nata nel cuore della donna... e in chi segue le sue vicissitudini. Forse la narrazione in prima persona, forse il trasporto da cui si lascia travolgere la nostra eroina, fatto sta' che Daniele Martini diventa il fulcro del desiderio nascosto di chiunque. Nonostante, nella vita comune, si sia portati a pensare al sesso come qualcosa di profondamente legato al sentimento fatto di carezze, baci, respiri trattenuti, sempre comunque confinati nel modo “standard”, bisogna ammettere che chiunque subisce il fascino della trasgressione, del proibito e di ciò che la società considera sbagliato, se per caso ne viene distrattamente a contatto. Ed è proprio questo fascino a rendere Alessia così affine al lettore e Daniele così vicino all'ideale di uomo da conquistare e amare o da interpretare. Si, perché la sua Sala delle Punizioni non è più solo il luogo in cui dar vita alle proprie fantasie più sfrenate, ma il nido di un amore che potrebbe sfociare, mediante esse. Devo dire che non sono particolarmente attratta dalla narrazione in prima persona, solitamente, nonostante riconosca che, in alcuni casi, aiuti a immedesimarsi molto meglio nella storia che si sta “vivendo”. Eppure ammetto che nel caso di Letizia Draghi e della sua “Sala delle Punizioni” la modalità scelta di narrazione è tremendamente azzeccata e giusta. L'empatia che l'autrice è riuscita a ottenere per i suoi personaggi è tale da rendere questo racconto non solo un erotico, ma anche un romance. Io ho amato Daniele, in alcuni punti. Ho sofferto con e per lui. E ho anche odiato la protagonista per non aver saputo, o voluto, cercare un modo di oltrepassare le barriere di un mondo differente dal consueto, nonostante alla fine si evinca come la porta sulla trasgressione sia stata aperta per non essere più richiusa. Forse avrei preferito una descrizione un poco più lunga di alcune scene, per entrare ancora più in sintonia con la storia narrata, ma nel complesso mi ritengo ampiamente soddisfatta dalla lettura. In questa settimana ho letto tre racconti e un libro... Questa, per ora, è l'unica vera storia che mi sento di recensire, consigliare vivamente e divulgare come un verbo. La Delos è una valida casa editrice, ma questa collana, nata da poco, è capace di regalare emozioni insospettate. Si è ancora agli inizi, e sono pochi i racconti raccolti e pubblicati. Dopo “La notte dei cristalli iridati” ho deciso di leggere tutti quelli fin'ora pubblicati e ho capito di aver compiuto la scelta giusta dopo aver letto “La Sala delle Punizioni”. E poi, parliamoci chiaro. Se di un racconto si riescono a scrivere più di dieci righe di commento, o si tratta di uno schifo assurdo, oppure di un capolavoro. Letizia Draghi ha scritto un capolavoro in poche pagine. Per questo motivo lascio di seguito il link all'acquisto, rinnovando i miei complimenti all'autrice, e vi prometto di tornare in un batter d'occhio con una nuova puntata della collana “Senza sfumature”.

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