Edgarda Solfanelli. Una di noi. Una in
cui è così semplice identificarsi, se si ha provato almeno una
volta l'esigenza di scrivere, da renderla un'eroina moderna. Che poi,
quando provi tale urgenza, quella di scrivere intendo, una volta, non
la molli più. Edgarda Solfanelli. Una che quasi prostituisce ogni
sua molecola, pur di ricevere un contatto in grado di proiettarla nel
mondo dell'editoria. Perdendo, a tratti, la sua dignità. Ma con un
obiettivo in mente. Lasciarsi alle spalle un oscuro coniglio cagone,
quella fregnaccetta, di cui si è resa autrice in tempi non sospetti.
Abbandonare Er Crotalo, agente inutile e tamarro fino al midollo.
Entrare a far parte della scuderia di La Sorte, editore
superfighissimo, lontano anni luce dal suo “omissis”(opera
pregressa di cui l'autrice continua, tutt'ora, a non voler parlare
nonostante ne abbia elaborato anche il seguito). Sfuggire alla pazzia
dilagante di Lavinia la stalker, nonostante senta l'assoluta esigenza
di averla ancora come fan (una presenza assicurata alla prossima
presentazione del coniglio piscione). Dimenticare quel tocco di
ragazzo ravennate che è Filippo, che ha pure... Ma non posso andare
oltre, svelerei troppo, e questo invece è un romanzo tutto da
leggere, con godimento (tipo “non leccandosi le dita godi solo a
metà)
Crune d'aghi per cammelli è un libro
geniale, di un'autrice geniale, di cui è estremamente difficile
illuminarne a genialità. Perché? Perché è impossibile scrivere
una sinossi di un libro di Maria Silvia Avanzato. Come scrive lei non
scrive nessuno. E questo romanzo è talmente complesso, nonostante
voglia disperatamente apparire come una storia semplice, che il
tentativo di spiegare le vicissitudini della protagonista diventa un
impiego full time. L'autrice ha un modo così particolare e
dettagliato di descrivere paesaggi, personaggi, sensazioni, senza
risultare mai prolissa o ripetitiva, da rendere la lettura di Crune
un piacevole passatempo giornaliero di cui non si vorrebbe mai vedere
la fine. Ho tentato, inutilmente, di far durare le avventure della
Solfanelli il più a lungo possibile. Perché? Perché mi sono
divertita da matti. La Avanzato è riuscita a narrare le vicende
assurdamente possibili di una tizia assolutamente reale. Mi è stato
impossibile non associare il volto dell'autrice alla protagonista,
dato che è maledettamente uguale a lei, per il modo che ha di
parlare, di ironizzare, di essere spietata nelle sue osservazioni, ma
oculata e obiettiva. Ragazzi, Crune è il romanzo che narra le
vicende di ogni aspirante scrittore alle prime armi. Ho letto dei
commenti su amazon da rabbrividire. Gente che è riuscita ad
affibbiare una sola stelletta a questo romanzo, edito per altro da
Fazi (non pizza e fichi, Fazi) rendendo noto al mondo la loro
profonda ignoranza in materia di scrittura e lettura. Non so se i
vari improvvisati recensori fossero alla ricerca di avventure nel
deserto con degli aghi infilati dove non batte il sole e per questo
sono rimasti delusi dalla storia della Solfanelli, ma dire che questo
romanzo non ha né capo né coda, che somiglia a una raccolta di
esercizi letterari... Ragazzi, che continuassero a leggere storie
assurde di vampiri arrapati elevandosi a grandi acculturati di testi
contemporanei. Non si può. Chiunque abbia un po' di sale in zucca si
renderebbe conto della fortissima capacità di Maria Silvia a
scrivere. Perché lei, ragazzi, sa scrivere, cazzo (parafrasando la
mia, oramai, guru Edgarda Solfanelli) Questo è decisamente un libro
da leggere, un romanzo per cui valga la pena spendere gli euro
richiesti. Non un lavoro da denigrare, in favore, magari, di libri
assurdi che vengono ammessi nell'olimpo solo perché seguono la scia
dettata dalla modo del momento. Elevatevi, gente! E per quanto mi
riguarda, lasciando il link all'acquisto di Crune d'aghi per
cammelli, faccio i miei sperticati complimenti alla Mary: fantastica!
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