Cosa comporta la passione per il genere
horror? Come viene interpretato l'amore per questo particolare ramo
della letteratura, comprese le sue mille ramificazioni nella musica,
nella cinematografia e in tutti i più svariati aspetti del
quotidiano? E se è una donna a provare un “insano” amore per
tale categoria, come viene interpretata nel quotidiano? Beh, questo
si che è un argomento che richiederebbe mille pagine e oltre.
L'horror non viene visto molto bene. L'horror non è un genere amato.
Nonostante le persone, nel collettivo, dichiarino di adorare i film
horror, rifiutano tutto ciò che gravita intorno a tale categoria,
preferendo tanti altri argomenti più soft. Perché? Possibile che
tiri più un thriller che un sano racconto di paura? Che fine hanno
fatto i racconti che si raccontavano i ragazzini nelle sere fredde,
ma anche in quelle calde, in verità, durante i pigiama party o
semplicemente perché in compagnia? Io sono cresciuta con i libri di
piccoli brividi, abituata fin dalla tenera età a rapportarmi con il
mondo del terrore. Perché ero pazza fin da piccola? No,
semplicemente perché le emozioni che riesce a suscitare un buon
libro horror non hanno eguali. Parlo di libro come potrei benissimo
parlare di film, di musica e così via. La musica di genere horror
viene erroneamente associata a quella satanista e non è così.
Oltretutto se l'horror sconfina nel fantasy creando un genere a sé,
mescolando anche il genere rosa, c'è un boom nelle vendite, se
l'horror rimane fedele a sé stesso, qui in Italia non va. È una
cosa che ha dell'incredibile. Tanto più se si pensa che, ormai,
l'horror viene paragonato a una sorta di condizione schizofrenica. È
così. Chi ama questo genere è tacciato di psicopatia latente. Ami
il dark? Psicopatico! Ami il metal? Psicopatico! Sei una donna e
scrivi racconti o romanzi horror? Fallita depravata psicopatica! Sei
Stephen King? Sei un grande. Su quest'ultimo punto non ci sono dubbi,
ma parliamo di un caso eccezionale, avulso dal reale corso del mondo
che ci attornia. Come mai un King viene apprezzato e uno scrittore di
puro horror no? Di Tulpa, da chi non ama il genere, ne ho sentito
parlare malissimo, eppure mi risulta essere una gran pellicola.
Stesso discorso vale per molti altri film, per il quale, però,
lancio la palla a chi se ne intende molto più di me. Ciò che è
certo è che l'horror non solo non viene letto, ma non viene neanche
commercializzato. È ovvio, che lo si pubblica a fare se qui in
Italia sono pochissime le persone che lo adorano? Zombie, vampiri,
licantropi: adesso vanno di moda, ma in contesti totalmente diversi
da quelli in cui sono stati concepiti. Le ragazzine, e non solo loro,
vogliono la storia d'amore con l'essere diverso, perché fa figo. E
lo scrittore medio asseconda questo tipo di richiesta. Chi rimane
fedele al proprio amore è destinato a soccombere? Sembra di si,
anche perché mi sto rendendo conto che anche le poche case editrici
che pubblicano tale genere lo snobbano in favore di altri romanzi più
validi commercialmente. Allora cosa lo si pubblica a fare? Solo per
provare al mondo che si è temerari? Che si tiene conto di un
sottogenere che la società fa di tutto per tenere nascosto, ma che
brulica grazie a vecchi pilastri? Si pubblicizzano fantasy, thriller
e romanzi chick lit, ma non horror, tanto che gli scrittori di tale
genere hanno cominciato a contaminare i propri romanzi nella speranza
di emergere. Siamo condannati a dimenticare cosa vuol dire vampiro? O
cosa, realmente, voglia dire parlare di uno zombie o cosa fosse, in
passato, il mito della licantropia? Ma forse il vero problema è
l'Italia stessa, che avendo al suo interno uno stato fortemente
incentrato alla mistificazione dell'oscuro rifugge ogni tipo di
cultura che non rientri nella sua morale? La Chiesa c'entra, per
caso, qualcosa con questa moria di terrore? Gli autori, i registi,
gli sceneggiatori di genere horror stanno lentamente soccombendo. Non
lo trovate un peccato capitale? Non credete che si stiano perdendo,
man mano che il futuro incombe, i valori che hanno fatto grande la
cultura? Non dimentichiamo Mr Hide, non dimentichiamo il Faust, non
dimentichiamo Dracula. Cerchiamo di sostenerlo questo genere,
cerchiamo di dar luce nuova all'horror, diamine, tralasciando lupi
mannari arrapati, zombie che possono tornare umani e vampiri che si
illuminano al sole invece di ardere. Per cortesia, leggete i classici
e cercate tra i nuovi. Le emozioni valgono la pena di essere
scrutate, anche quelle più oscure, perché non sono altro che
l'estensione di un lato dell'essere umano che, a volte, scalpita per
uscir fuori. E creare terrore.
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