mercoledì 1 gennaio 2014

E se il buon anno si vede dal mattino...

Passiamo al prossimo, perché stanno ancora tutti a dormì! C'è una moria di vitalità, stamattina, a partire da casa mia. Dopo i bagordi di stanotte, abbiamo pulito tutta casa... Ah, dolci vecchie reminiscenze di un'adolescenza persa, nella quale non esistevano scope o stracci il primo dell'anno... Ma ormai, si cresce, si vive... Insomma, si va avanti! Non so voi, ma il mio primo giorno dell'anno sarà dedicato al divano, alla televisione e a uno dei libri che sto leggendo. Ancora non so con cosa continuare, se con IL CARNEFICE o Demons Destiny (che tutto è, tranne horror, ma tant'è!) Nel frattempo, tanto per non saper né leggere né scrivere, prima dei tortellini in brodo, mi leggo un racconto... Buon anno a tutti!



La teca delle anime


S... sicura di volerlo fare?”
Certo, tu no? Non era ciò che volevamo?”
Si ma, ragiona, non ci metterà nei guai?”
No, è la mia più grande aspirazione, non posso che sperare nel meglio. Abbiamo trovato questo libro mentre eravamo alla ricerca della Grande Dea... è un segno del destino! Desiderano insinuarci nel loro mondo, investirci dei poteri a cui bramiamo e renderci immortali e bellissime, proprio come loro.”
Non ti sembra strano che ci abbiano fornito un libro antico con le precise parole di iniziazione? Secondo te è normale dover pronunciare il Padre Nostro al contrario? Cosa c'entra Dio con la religione Wiccan?”
Fai troppe domande, Sandra... devo credere che il tuo desiderio di essere strega non sia abbastanza forte? C'è scritto a chiare lettere sulla prefazione. Dobbiamo seguire passo passo ciò che è narrato per giungere alla gloria della Grande Dea.”
I... io preferisco lasciar perdere, Guenda. Non mi piace questa storia.”
Come desideri, ma se è così, vai via. Non voglio averti fra i piedi, mentre pronuncio le parole in grado di rendermi immortale.”
Le due ragazze si fissarono.
Erano compagne di classe fin dalle scuole elementari e amiche inseparabili da quando rammentavano di esistere. Nessuna delle due si muoveva senza che l'altra non fosse lì di fianco,l'una dipendente dall'altra.
Questa era la seconda grande frattura che rischiava di separare le loro strade.
La prima era stata superata, nonostante il fantasma di ciò che era accaduto avesse continuato ad aleggiare tra le loro vite, fluttuante e trasparente.
Guenda, cosa stai dicendo?”
Secondo te, solo perché non desideri diventare strega come me, dovrei rinunciare al mio sogno?”
Ma ragiona! Ti rendi conto che c'è una preghiera sacra da pronunciare al contrario? Credi sia nei fondamenti della religione amorevole della Dea prevaricare il credo di altri? Non è questo ciò che ci è stato insegnato. Rammenta perché ci siamo votate ai riti sacri della religione Wiccan, ricorda il motivo per il quale...”
VATTENE!
Voglio rimanere sola, io e il MIO libro.”
Guenda... per favore...”
HO DETTO VAI VIA!”
Sandra osservò il volto arrossato dell'amica e concluse che non c'era più nulla che potesse dire o fare per persuaderla dai suoi intenti.
Si voltò e, inoltrandosi nella boscaglia, scomparve sotto lo sguardo violaceo dell'amica.
Stupida vigliacca che non sei altro! Io sono differente da te e, quando noterai i miei poteri, ti renderai conto di ciò che hai perduto come una povera stupida.”

Guenda, aiutami, ti prego. Non riesco a nuotare...”

Afferrò il libro e lo rimirò a lungo, prima di aprirlo.
Voltò la copertina rossa carminio e lesse le due righe riportate sulla prima pagina.

Ti appartengo per la vita.
Mi apparterrai per l'eterno

g Ti prego Guenda, sento freddo”
Corrucciò la fronte, imperlata di sudore freddo nel vento pungente del bosco, e voltò pagina. La carta era ingiallita dal tempo, porosa e profumata di antico con gli angoli molto affilati. Guenda, nel voltare la terza pagina, si tagliò l'indice e una goccia di sangue macchiò la pagina.

gAiutami, aiutami...”

Portò il dito alle labbra, imprecando sottovoce per il dolore sottile e penetrante, e leccò il sangue che sgorgava copioso. Seduta a terra con le gambe incrociate, portò il libro sulle ginocchia e osservò la goccia rossa rivolare lungo il bianco sporco della pagina, formando con il suo passaggio una sorta di “g” in corsivo. Sorrise.
Ora è mio sul serio... c'è la mia iniziale... questo è il DESTINO!”
Si sedette meglio sul fogliame secco, proteggendo il collo con il bavero del cappotto, e riprese a sfogliare il libro.

gGrazie Guenda, grazie sorellina...”

Gli occhi lucidi di emozione, giunse a quella che sembrava la formula d'iniziazione alla sacralità della magia. Wiccan o non Wiccan, sarebbe diventata una strega.
Bianca, nera, marrone, azzurra... la magia era magia e non faceva differenza da che luogo provenissero i poteri invocati.
Strega...” Le labbra si arricciarono e il cuore prese a battere dall'emozione, assieme i brividi freddi che le correvano tra i capelli e scendevano giù, tuffandosi tra le scapole e insinuandosi sotto i vestiti.

gCosa fai? No, ti prego, salvami!”
Ci sto provando, te lo giuro!”

Lesse per la prima volta quella formula, avvertendo un dolce alito di vento sfiorarle un ricciolo caduto sugli occhi.

Guidami per la strada della conoscenza
Guida il mio volere
e rendi il mio desiderio
REALE
Ho cercato le prove
Ho ascoltato gli indizi
Ho scrutato nei cieli
Per raggiungere il POTERE
Domanda la mia anima
la dono
e la rimetto
nel tuo REGNO

Lesse una seconda volta, poi una terza, la voce alta e squillante, il sorriso disegnato sulle labbra.
Voltò pagina, la sesta, e riconobbe ciò che aveva così atterrito la sua amica.

gGuenda... mi uccidi...”
No, ti giuro...”

Determinata e priva di remore, lesse ad alta voce la preghiera di Dio al contrario.
Avrebbe raggiunto i suoi obiettivi, sarebbe giustamente stata rispettata da ogni essere umano. Non avrebbe subito più le sofferenze della solitudine e dell'incomprensione correndo per scappare dal fantasma di...

Era una giornata asfissiante, e il lago era uno specchio che le rimirava dalla strada polverosa.
Scesero dalle biciclette, correndo per la ripida discesa che separava le rive dalla via principale, e si spogliarono in tutta fretta rimanendo in costume da bagno.
Guenda e Katia, dodici anni la prima e dieci la seconda, si gettarono, ridendo e rabbrividendo, nell'acqua dolce e pesante del lago. Rimasero a lungo a giocare, schizzandosi a vicenda, nella distesa liquida che, a poco a poco, diveniva più calda e confortevole.
In un momento, inaspettato e improvviso, IL FATO creò la frattura nella quale sarebbero precipitate per la vita, entrambe.
Katia, a distanza di almeno due metri dalla sorella, prese ad urlare, invocando aiuto. Stava cadendo, stava precipitando, stava morendo.
Guenda, paralizzata dal terrore, osservò la bambina, non sapendo pensare con lucidità e continuando ad ascoltare le grida disperate di aiuto. Cosa stava accadendo? Qualcosa la stava risucchiando negli abissi del lago? E perché si allontanava da lei come stesse nuotando? Ma non stava nuotando Katia, urlava a squarciagola, gridava con tutta la forza necessaria e piangeva.
Piangeva.
Guenda rimase ferma al suo posto, imbambolata nell'acqua, finché un ultimo grido la destò. Allora prese a nuotare, ansimante, verso sua sorella. C'era ancora speranza? La testa era ancora a pelo d'acqua e poteva intravedere gli occhi semichiusi.
Qualcosa la sfiorò e la ragazza urlò, irrigidendosi sul posto, a poche bracciate dalla bambina in fin di vita.
Aiutami, Guenda, ti prego, aiutami...”
C'E' QUALCOSA, C'E' QUALCOSA QUI! NON POSSO!”
Guenda... mi uccidi...”
NO! TI GIURO CHE...”
E Katia scivolò negli abissi, inghiottita nell'oscurità del profondo, senza più parlare, senza più sorridere. Smise di respirare e tutto rimase statico per molto tempo. Dopo l'ambulanza, dopo i pianti, dopo le colpe e le ingiustizie, dopo la solitudine e la freddezza dei genitori... Dopo tutto il dolore, ogni sentimento rimase immutato nel cuore di Guenda; lo sguardo di odio della bambina, a incolparla di una morte crudele, e la sua codardia davanti l'ignoto.

Fu improvviso e fulmineo.
Un lampo cadde tra gli alberi accanto e un vento gelido le frustò il volto.
Guenda spalancò gli occhi e rise, soddisfatta . La Dea l'avrebbe salvata dall'agonia dei suoi giorni, l'avrebbe resa speciale.
Un uomo le si figurò dinanzi, un essere straordinariamente bello, dai folti capelli lunghi.
La fissò, fiero e spavaldo, con una singolare luce negli occhi neri e catalizzanti.
La Dea dov'è?”
La voce era controllata, autoritaria, sgarbata.
Sei arrogante, ragazzina. Per questo ti ho prescelta.” proferì con un sorriso.
Il vento divenne ancora più violento, quasi a voler disperdere la ragazza tra le foglie morte.
Cosa significa mi hai prescelta? Chi sei tu?”
L'uomo le si avvicinò, il gelo aumentò di spessore e le penetrò nelle ossa. Le gambe presero a tremare e un terrore sordo la pervase.

Mi uccidi...”

Prese a camminare indietro, cercando di non inciampare in qualche ramo secco.
Non sai chi sono, Guenda? Eppure il libro era un mio regalo per te!”
Chi... chi sei?”

Aiutami...”

Perché sorrideva?
Perché era così terribilmente bello da provare l'istinto di abbandonarsi in quella radura, inerme ai suoi voleri?
Deglutì a fatica e le lacrime presero a colare giù dagli occhi. Il trucco, pesante, le macchiò le gote rendendo il suo volto una maschera di terrore.
Avresti dovuto dar retta alla tua amica... Le preghiere vanno rispettate. Ma tu non sei in grado di provare rispetto e compassione, Guenda.
Per questo mi piaci. Per questo e perché hai ucciso. Qualcuno lo sa? La tua sorellina, sotto l'acqua, ancora ti chiama...” Ancora quel terribile bellissimo sorriso sulle labbra.
STAI ZITTO! NON NE SAI NULLA! ZITTO! Non ho ucciso nessuno, non ho...”
Non è forse morta davanti i tuoi occhi, nel lago? E tu non l'hai lasciata cadere senza muovere un dito? Eri gelosa, vero?
Così gelosa da lasciarla soffocare nell'acqua, mangiata come un esca dai pesci.
Sei perfetta per la mia collezione.”
ZITTO!”
Continuò ad arretrare, i piedi indecisi uno dietro l'altro, finché la sua incauta fuga non fu arrestata da un grande albero secolare.
Meriti di morire.”
No... Aspetta, io non ho ucciso Katia. È morta, c'era una buca, io non ho...
ASPETTA!”
L'uomo impose la sua mano verso il capo della ragazza attivando un flusso di energia, violaceo e intenso.
Lentamente, Guenda avvizzì sotto l'influsso magico, fino a perdere la vita.
Non esisteva più, coperta oramai dalle foglie gialle e secche.
Un piccola, fragile farfalla si innalzò in volo, accanto al corpo della vecchia distesa nel bosco.
Saluta Katia senz'anima, Katia dell'oscuro colma di odio, Katia ubriaca di rancore. È lei che ti ha scelta, lei che ti ha seguito in questi anni, lei e nessun altro. Mi ha chiamato, mi ha invocato dal regno dei morti e mi ha assoldato. La vendetta... siete così cattivi voi umani, anche da morti. Ora, la sua anima mi appartiene, la tua mi apparterrà...”
L'uomo afferrò il libro dalle braccia ossute della vecchia e si voltò.
Si incamminò nel fitto del bosco e scomparve, dimentico e dimenticato, in una grande lingua di fuoco.

Una farfalla si librò nell'aria, libera nel cielo plumbeo, e seguì una ragazza dai capelli corvini, lunghi e lisci. Il trucco leggero e le lacrime negli occhi, la fanciulla camminava sola come solitaria era la sua esistenza.
Sandra giunse alla macchina, voltandosi un'ultima volta verso il bosco.
Ogni anno, da quattro anni, tornava nella radura dove per l'ultima volta aveva visto la sua amica viva. Nessuno ne aveva più avuto notizie, ma lei avvertiva la sua colpevolezza nel cuore.
Non avrebbe mai dovuto lasciarla sola, quel giorno.

Voglio rimanere sola, io e il MIO libro.”
Guenda... per favore...”

Deterse le lacrime con il dorso della mano e avviò il motore della sua Jeep. Avrebbe mai perdonato sé stessa per aver abbandonato la sua amica?
Non riusciva a concedersi una risposta, ma le parole urlate quel pomeriggio nel bosco risuonavano ancora limpide e chiare nelle sue orecchie, ogni mattina al risveglio.
Si allontanò dal viale alberato e percorse la strada principale, guidando per tornare a casa dai suoi figli e suo marito. Dimenticò la sua tristezza e distese i lineamenti, avrebbe vissuto la vita traendo vantaggi dagli errori del passato.

Erano passati anni, ma Guenda non aveva dimenticato.
Fece dono della sua anima e decise la meta.
Era pronta una nuova vittima, una variopinta farfalla per la vasta teca del Diavolo.
La teca della vendetta.
La teca delle anime.

Astri di paura - 0111 edizioni - 2009



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