sabato 18 gennaio 2014

Il sospetto... Un film che indaga l'animo umano alle prese con la calunnia degli abusi sessuali


Che succede quando a mentire sono i bambini? Cosa accade se la propria figlia comincia a raccontare particolari agghiaccianti di scene sessuali che riguardano un adulto? Bisogna credere ciecamente oppure, vivendo in un'epoca dove l'informazione arriva sui più fronti, sarebbe meglio andarci cauti, valutare effettivamente l'entità dell'accusa e valutare se il bambino in questione sta' inventando ogni cosa, magari solo perché deluso da qualche comportamento? E' questo ciò che accade nel film "Il sospetto". Il protagonista, assistente in un asilo, comincia a essere accusato di un abuso sessuale che non ha commesso. Il problema è che, come accade spesso in queste situazioni, una parola è sufficiente affinché l'uomo venga messo alla berlina dall'intero paese. Dall'abuso su una minore, in pochi giorno, l'accusa viene allargata come un tocco di burro in una padella calda. Tutta la classe sembra stata fatta vittima d'abuso da parte dell'assistente. Tutti i bambini, imbeccati dai genitori a confessare, raccontano di un seminterrato e di un divano, nella casa dell'assistente, dove avrebbero subito cose oscene e irripetibili. Peccato che quel seminterrato e il divano non esistano, frutto, evidentemente, di una sorta di immaginazione collettiva stimolata dai sospetti degli adulti. Per tutta la pellicola si assiste alla condanna morale del protagonista, al suo pestaggio pubblico, alle accuse ingiuste che arrivano fin nella sua vita privata e che lo costringono ad allontanare proprio figlio per evitare che la folla si accanisca anche su di lui. Una pellicola che invita a riflettere, che cerca di indagare nell'animo umano e che, alla fine, spiega perfettamente un dettaglio cruciale dell'essere umano che, a volte, riesce a essere peggio delle bestie che governa nella propria fattoria. Come si è capito, il film mi ha toccata, mi ha anche scosso tantissimo. Si è portati, a un certo punto, a odiare la bambina che ha dato il via a tutta l'orrenda storia, nonostante si resti cosciente del fatto che la maggior parte della colpa la possiedono gli adulti nel voler trovare un cattivo a tutti i costi. L'uomo, molte volte, agisce come una gallina alle prese con una goccia di sangue. Finché non vede la fine del proprio nemico, non smette di beccare a sangue. L'uomo è l'emblema della cattiveria, l'unico animale in grado di attuarla verso un proprio simile. E' vero che, solitamente, si è portati a credere ciecamente a un bambino, al proprio figlio, a un minore che racconta di cose con le quali non dovrebbe venire assolutamente in contatto, ma è anche vero che il bambino è un essere umano in grado di mentire. Per lui non fa differenza se si tratti di una bugia relativa a un gioco o a un abuso, non ne comprende l'entità se non quando comincia a carpirne gli effetti. Come comportarsi? Certamente non  lapidare pubblicamente un uomo sulla base di un solo sospetto. Forse bisognerebbe indagare a fondo e, nel caso, agire di conseguenza. Ma è anche vero che è difficile. Molto difficile. Ognuno di noi speri sempre di non trovarsi in una situazione simile. Mai. Comunque il film è assolutamente da vedere e il cast, nonostante non sia conosciuto qui in Italia, merita il plauso a un ottima regia e a una brillante recitazione.

Nessun commento:

Posta un commento