martedì 9 dicembre 2014

Ciliegio in fiore di Nora Noir (You Feel)


Ciliegio in fiore (Youfeel): In ogni donna si nasconde una sensuale geisha

In silenzio, molto in silenzio, ho acquistato il Ciliegio e mi sono chiusa col pc nell'austerità pacata di una notte buia e tempestosa. Il bimbo dormiva, il marito anche e ho deciso che, per iniziare degnamente un viaggio alla scoperta della femminilità, bisognava che io stessi attenta, in lancio verso il mio io, proiettata nell'avidità di sapere, conoscere, sentire. E Nora Noir non mi ha delusa. Senza smentirmi, senza ripetersi, in uno stile consueto ma dopotutto nuovo perché frizzante al punto di non ritorno, il suo Ciliegio in fiore mi ha avvinta. Come parlando al telefono con una cara amica, ho sentito sciorinare le pagine da una voce guida, quella dell'autrice, mentre mimava consapevole la sua storia, donando l'inflessione giusta alle parole, sporcandole un poco con la cadenza del nord che rende tutto più globale e meno artificioso nell'incedere del racconto. Ho conosciuto Ume, assieme a Bea, sentendomi piccola nel bugigattolo dove insegna e grande nel silenzio della sua arte. Ho conosciuto Alessandro, godendo del suo fascino e bevendo avida i languidi sguardi che lanciava, preda di un desiderio palpabile e impossibile da ignorare. Ho conosciuto Flavia, la sua personalità esplosiva, la sua ambiguità e il suo essere così dannatamente “quotidiana” e stereotipata alla maggior parte delle persone “amiche” vuote, proiettate a velocità supersonica unicamente verso il proprio baricentro immenso e per questo insormontabile. Alterigia, superbia, dolcezza e umiltà si sono dati appuntamento, nella fantasia di Nora, dando vita al romanzo che già sapevamo sarebbe arrivato. Con la Serva di Vienna, con Candy Apple... La Noir era destinata a fare il balzo e, come una vera gatta, nera e sinuosa, è balzata laddove tanti non osano neanche sperare. Approdando in Rizzoli, Nora ha dato prova di meritare ancora prima delle ufficializzazioni. Non ci sono corsie preferenziali, tappe mirate o sotterfugi, nel successo di questa autrice . C'è solo puro talento e la dannatissima voglia di emergere, sacrosanta e meritevole. Tra queste pagine avevo osato immaginare per lei un futuro degno di questo nome, e le mie parole sono state prese in considerazione. Dall'autrice stessa che, contando solo sulle sue forze, forte di uno studio approfondito e di una tenacia forte e dirompente, ha scritto, immaginato, mostrato, narrato. Ha reso il suo lavoro una perla, simile al candore del fiore di ciliegio appena sbocciato e screziato da venature tenui e colorate, talmente delicate da uniformarsi creando una sfumatura unica che stupisce nel suo splendore. Non mi dilungherò sulla storia, davvero ben caratterizzata, chiaramente studiata, perfettamente resa. Non mi soffermerò a parlare del desiderio di femminilità che avvince la lettrice, donandole la forza, se bisognosa, di credere in sé stessa gettando alle ortiche futilità quotidiane che prendono, sovente il sopravvento sui valori giusti e concreti sui quali una vita vera dovrebbe reggersi e basarsi, ovvero l'amore verso sé e gli altri, godendo del poco tempo messo a disposizione dall'unica vita concessaci a questo mondo. Non mi soffermerò neanche sulla psicologia dei personaggi, tanto ricchi e completi da costituire base portante di temi ben più importanti. In questa recensione voglio concentrarmi sull'arte di Nora Noir di scrivere. Troppo spesso sento polemiche astruse, gettate sul banco come basi incoerenti di tesi davvero povere di decoro. Nora Noir se è giunta in Rizzoli lo merita. La sua capacità narrativa supera di gran lunga decine di autrici convinte, dimostrando ancora una volta come sia importante studiare, non cedere alla lusinga della pubblicazione semplice e priva di giudizio autorevole alcuno. Nora ha superato ostacoli, scrivendo, sbagliando e correggendo. Ha fatto la cosiddetta gavetta, ha sudato, ha ricevuto porte in faccia riaprendole una a una. Ora, senza bussare, ha tutto il diritto di portare nelle case dei suoi lettori questo piccolo gioiello erotico, di un erotismo fine e tenue, mai ostentato ma lasciato affiorare a pelo d'acqua come uno scoglio. Si è coscienti delle pulsioni selvagge proprie dell'essere umano, ma non si vivono in maniera animalesca o travolgente. Come una rosa che ai raggi del sole si apre, la sensualità di ogni personaggio si mostra chiaramente ma con leggiadria, lasciando al lettore il compito di immaginare, sentire, assaporare. Giunta al termine del Ciliegio, stordita e assolutamente diversa da quando avevo iniziato, ho chiuso il computer e ho chiuso gli occhi, ascoltando me stessa. Questa sarà la reazione di qualunque persona giunta al termine dal viaggio di Nora. Perché se c'è una cosa che l'autrice riesce a fare, nella sua furba maestria, è entrare nella mente del lettore e rimanerci. Strenuamente, come un folletto, nel non più disperato tentativo di dirgli: fermati e ascoltati. Un momento, solo un momento per te. Prendilo, assaporalo e godi della vita che ti è stata donata. In ogni momento possibile.

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